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Tutti gli "ismi" (e non solo) del nostro tempo | "Qui e ora" di Paolo Bruni

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

1
APR
2019

Ci sono parole della lingua italiana alle quali, anche se usate frequentemente, si attribuisce un significato non sempre corretto o appropriato, tanto da essere impiegate, perfino, come epiteti. Ne esaminiamo alcune del linguaggio comune, specie quello della rete, sia in ambito politico sia sociale. Riportiamo, quindi, un breve promemoria che non intende insegnare nulla ma ha la sola finalità di evitare l’uso improprio delle parole che, sovente e specie in politica, causa di malintesi e scontri aspri.

DITTATURA – È  una forma autoritaria di governo caratterizzata dall’accentramento del potere in una sola persona o in un solo organo composto da poche persone solidali, il cui operato non è soggetto a leggi, costituzioni, o regole politiche e sociali ordinate all’interno dello Stato. La dittatura è il predominio assoluto, difficilmente contrastabile, di uno o pochi individui che detengono il potere sul popolo anche impiegando l’uso della repressione. La dittatura è, spesso, sinonimo di autoritarismo e totalitarismo. La dittatura nega la libertà di espressione e di stampa o attua la censura della pubblica opinione. Per definizione, è l'opposto della democrazia. La dittatura non s’instaura necessariamente con l’uso della forza ma a essa si può giungere con mezzi democratici, come avvenne nel 1932 con il nazismo, insediatosi in Germania. Hitler si propose alla nazione quale solutore della grave crisi postbellica. Spesso le dittature adottano largamente il populismo e la propaganda per acquisire consensi popolari sufficienti al loro insediamento. Le prese di potere sono comunemente successive a governi instabili, o coincidenti con pressanti crisi economiche, oppure durante aspri scontri fra classi sociali.

DEMOCRAZIA – Per definizione è il governo del popolo la cui sovranità è esercitata da esso direttamente o indirettamente attraverso rappresentanti liberamente eletti. La democrazia, adottabile in qualsiasi comunità, è una forma di governo statale di alcune nazioni. La democrazia diretta, esercitata dal popolo senza rappresentanze, come accadeva alla sua nascita nelle agorà dell’antica Grecia, è stata quasi completamente sostituita dalla democrazia indiretta o rappresentativa.

POPULISMO – È l’esaltazione del popolo basata sull’induzione della diffidenza verso la democrazia indiretta e tutte le sue componenti di governo. Il populismo può essere democratico – secondo il principio che, in democrazia, il popolo è direttamente sovrano; autoritario – quando l’uso della propaganda esalta il popolo inducendolo verso la falsa convinzione di essere posti al centro degli interessi nazionali mentre, nella realtà, è adoperato per favorire l’ascesa di un regime totalitario; costituzionale – è l’esaltazione demagogica dell’evoluzione del popolo attraverso la democrazia indiretta.

SOCIALISMO – È un insieme di teorie economiche, che talvolta sfociano in principi filosofici. Verte all’uguaglianza dei cittadini affinché possano raggiungere pari dignità individuale e comunitaria attraverso modelli economici e sociali, di diritti e doveri, anche fiscali, applicati in modo proporzionale in funzione delle singole attitudini e capacità. Lo scopo principale è l’abolizione del capitalismo e delle classi sociali. Storicamente, il socialismo ha condiviso le teorie del comunismo, per poi distaccarsene perché troppo vicine all’anarchismo in merito al rifiuto dello stato gerarchico.  

COMUNISMO - Il comunismo è una dottrina politica ed economica basata sull’abolizione della proprietà privata e il profitto individuale, a favore della proprietà pubblica e della gestione comune dei mezzi di produzione, come le industrie e tutte le attività produttive. Il comunismo è una forma di socialismo o meglio, è uno strumento temporaneo per il raggiungimento del socialismo. La differenza principale di base fra comunismo e socialismo risale al 1848, quando Karl Marx e Friedrich Engels, nel Manifesto del Partito Comunista, ne dettagliarono i confini definendo il comunismo maggiormente aderente al “socialismo rivoluzionario” rispetto al “socialismo utopistico”.

ANARCHISMO – È una filosofia politica incentrata sul rifiuto dello Stato precostituito, negandone l’autorità e la classificazione gerarchica. Mira al raggiungimento dell’anarchia quale forma organizzativa della società. Condivide con il comunismo e il socialismo l’abolizione della proprietà privata e la divisione della società in classi, per prediligere raggruppamenti comunitari e volontari di soggetti affini. Essendo un movimento dai confini non esattamente definiti, si è sempre affiancato ad altre ideologie, fondamentalmente di sinistra e legate alle masse, oppure divenendo prettamente teorico come nel caso dell’anarco-individualismo. Allo stato attuale, l’anarchismo coesiste con movimenti sovversivi ad esso ispirati, come i Black Bloc che, fondamentalmente dediti a proteste spesso violente, atti vandalici, scontri con le forze dell'ordine, divergono notevolmente dai principi filosofici e pacifisti, prediligendo l’insurrezionalismo fine a se stesso.

(in foto "Cane randagio", di Armando Testa)



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